“Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore”, diceva Confucio.

Ed è grazie al cuore che ci ha sempre creduto della Preside Li che nel 2013, a Padova, sorge la Scuola Internazionale Italo Cinese, primo collegio europeo bilingue paritario col cinese come seconda lingua, unica scuola nel suo genere in Italia ad aver ottenuto l’approvazione dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un sogno diventato realtà.

Una realtà unica, dove cultura e istruzione cinese di fondono con quelle italiane, in un armonico binomio che si arrichisce di uno scambio fruttuoso e innovativo.

La prima ragione per cui è stata fondata questa scuola, è quella di voler creare un luogo in cui i bambini cinesi possano studiare la loro lingua, non dimentichino le loro radici e possano vivere insieme alle loro famiglie, continuando a comunicare attraverso la lingua madre. Mentre studiano il cinese, questi bimbi devono imparare la lingua e la cultura italiane, in modo che, in futuro, possano integrarsi senza problemi nella società.

Il secondo motivo è quello di voler offrire un’occasione agli studenti appassionati del mondo cinese di poterne conoscere e imparare la lingua e la cultura, di poter ricevere sin da piccoli i principi educativi orientali e occidentali, di gettare le basi per poter diventare dei talenti internazionali.

Infine, la Siic mira a diventare fiore all’occhiello dello stivale per l’avanguardia del suo progetto educativo, per il suo crescere menti sane, abili e aperte, piccoli geni bilingui.

La Scuola Internazionale Italo Cinese fa dell’ideale confuciano della Virtù la base per l’educazione dei bambini, de l’“Apprendimento dei Valori, Comprensione della Ragione, Propensione al Pensiero, Eleganza nel Portamento” il proprio motto, dell’instaurare nei ragazzi buone abitudini nello studio, nel comportamento e nella vita quotidiana il proprio traguardo.

In questa scuola, coltivare il senso di responsabilità e apprendere la virtù è tanto importante quanto l’educazione tradizionale, perchè gli “italo-cinesi” sono convinti che “ottime qualità morali siano fondamentali nella costruzione delle generazioni future”.

A questa filosofia si aggiunge il pensiero educativo di Montessori, fondato sul rispetto dei bambini, del loro carattere e delle loro inclinazioni naturali.

Vogliamo creare una scuola appassionante per gli studenti, rassicurante per i genitori, amata dagli insegnanti e al passo con lo sviluppo della società.

Ed è tra qui, tra questi banchi né cinesi né italiani, ma italo-cinesi, che si vuole arricchire ed indirizzare le giovanissime menti ad una visione del mondo aperta e democratica, propensa allo scambio sereno e divertente, all’accettazione delle diversità, alla curiosità verso ciò che non si conosce ancora, allo spirito critico e al rispetto degli altri, valori fondamentali nell’educazione di un qualsiasi futuro moderno cittadino del mondo.

C’è la Cina a fianco dell’Italia, con le due bandiere che svettano all’ingresso della scuola, a rappresentare la fratellanza e lo scambio tra due culture così lontane ma altrettanto profondamente vicine, per antichità di storia, scambi attraverso i secoli e soprattutto per la loro convivenza pacifica nel mondo attuale.

Varcando i cancelli di questa scuola può capitare di vedere bambini cinesi che intonano l’inno nazionale italiano, o piccoli italiani che salutano con un cinese “Ni Hao” un compagno di nazionalità cinese, o un africano, che assorbe entrambe le culture con la propria. La lingua italiana e quella cinese sono alla base dell’insegnamento di questa scuola speciale, insieme allo studio dell’inglese e della matematica cinese, che punta in modo particolare al calcolo e al ragionamento avanzati. Dalle elementari alle medie i bambini possono alloggiare nell’istituto e condividere le loro vite, tra studio, giochi e divertimento.

La Scuola Internazionale Italo Cinese è già una grande famiglia che accoglie bambini di diversa nazionalità, di diverse culture, che in questo ambiente di scambio continuo crescono felici e ogni giorno arricchiti.

Il Natale, la Pasqua e le più importanti feste nazionali italiane si avvicendano con quelle della grande tradizione della Cina: la Festa di Primavera, più comunemente chiamata Capodanno Cinese, festa grande, dove le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, si preparano i più svariati piatti tipici, tra cui immancabili i ravioli, e si attaccano alle porte i distici di buona fortuna per l’anno a venire; la Festa di Mezzo Autunno, con le sue le torte a forma di luna che evocano i propri cari, mentre si ascoltano le leggende; la Festa delle Lanterne, con le palline di riso da gustare e le lanternine da appendere a scuola; e ancora la festa di Qingming, il giorno degli Antenati; la Festa di Duanwu, dove si mangiano i zongzi, la cui pasta composta di riso glutinoso viene riempita con ripieni di diverso genere e poi avvolta in foglie di bambù. Tutte queste festività non solo portano gioia tra le pareti scolastiche, ma è un modo per lasciare un ricordo indelebile delle due tradizioni nei cuori dei nostri bambini.

Per soddisfare i gusti degli studenti, vengono organizzati corsi extracurriculari che comprendono calligrafia, danza, canto, ping pong, nuoto, teatro ecc; per aprire gli occhi e la mente dei bambini, la scuola pianifica diverse uscite scolastiche, con l’obiettivo di scoprire e valorizzare l’arte e la storia dell’Italia, la musica e la bellezza dei suoi paesaggi. Infine, per far capire il valore d’essere inseriti nella società, i ragazzi spesso partecipano a spettacoli e attività di beneficenza, di scambio con altre scuole e realtà del territorio.

Costruire un futuro sicuro per questi bambini, offrire loro delle basi solide per la loro vita è, secondo un detto cinese “una pesante responsabilità e una lunga strada”.

Ma fiduciosi li guardiamo studiare culture così lontane, imparare lingue così diverse, e piano piano accrescere la confidenza in loro stessi, il senso di fratellanza, amicizia e uguaglianza. E allora sappiamo che la Scuola Internazionale Italo Cinese è anche il loro sogno.

De Maria Giusella

Cari studenti e cari colleghi, buongiorno.

Abbiamo iniziato un nuovo anno scolastico e sono molto felice non solo di avervi ritrovato, ma anche sono orgoglioso di aver conosciuto volti nuovi, contenti di essere entrati a far parte della nostra scuola.

Parlo a nome di tutti i miei colleghi, con alcuni di loro abbiamo intrapreso questo percorso l’anno scorso e mi permetto di dire che dopo un anno di lavoro abbiamo creato un gruppo solido pronto a dare il meglio ai nostri ragazzi, non solo da un punto di vista didattico, ma anche umano. Siamo inoltre soddisfatti dei nuovi insegnanti che hanno deciso di entrare a far parte di questa grande famiglia internazionale. Il nostro augurio è quello di poter continuare il nostro lavoro insieme perché l’unione fa la forza e noi lo siamo per i nostri allievi.

Infatti come una famiglia solida vogliamo educarli perché crescano sereni e desiderosi di sapere, imparino ad amarsi e a rispettarsi, sappiano aprirsi al dialogo e al confronto, rispettino le regole scolastiche e si preparino a diventare cittadini seri e responsabili.

Per alcuni di loro, l’anno appena cominciato sarà molto importante perché sosterranno l’esame finale; saremo lieti di accompagnarli in questo percorso e di orientarli verso una scelta conforme a quello che vogliono fare davvero per il loro futuro. Il nostro incoraggiamento è quello di studiare sempre perché lo studio è arricchimento e dà la possibilità di diventare dei veri professionisti. Detto questo, non mi resta che augurarvi un anno sereno e ricco di successi.

Buon lavoro a tutti!

Vincenzo Capodieci

La scuola dell’infanzia vanta grandi tradizioni pedagogiche e si avvicina alle esigenze dei genitori ed è definita come un primo momento di incontro tra generazioni, culture e stili di vita e in queste caratteristiche è insito un progetto educativo largamente condiviso. La scuola dell’infanzia mette al centro l’esperienza di crescita del bambino in un ambiente curato dalle insegnanti e dal personale che vi collabora.

E’ un ambiente protettivo capace di accogliere le diversità e promuovere le potenzialità di ognuno, in quanto la fascia d’età dai tre ai sei anni mostra un bisogno di emozioni e la curiosità dell’ambiente circostante, creando possibilità di crescita emotiva e cognitiva.

La Scuola Internazionale Italo Cinese vuole creare un ambiente favorevole ai bambini, dando importanza al valore educativo del gioco (presente nella natura del bambino) e lasciando che gli allievi imparino, conoscano e studino attraverso esso.

La scelta delle attività è orientata a sviluppare un atteggiamento di tipo esplorativo nei confronti della realtà, attraverso l’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori che porterà il bambino ad osservare ed a porsi domande, a formulare ipotesi e quindi ad acquisire la capacità di agire attivamente.

In questo modo, ogni bambino acquisisce una maggiore sicurezza e consapevolezza di sé e del mondo circostante, così come l’apprendimento delle buone abitudini e un comportamento corretto all’interno della scuola. Pertanto la linea guida della scuola è “la cura, l’educazione e lo sviluppo”, al fine di garantire ai bambini un’istruzione di qualità, stimolando le loro capacità cognitive, sociali e fisiche ed un’istruzione totale che porti a una qualità morale. La SIIC vuole porre delle basi solide sulle quali gli alunni potranno contare per procedere nella loro crescita individuale.

Gli obiettivi che la scuola dell’infanzia italo cinese si propone sono lo star bene con se stessi e con gli altri, la serenità ed una crescita equilibrata dei bambini nel rispetto della loro individualità come portatori di caratteristiche ed esigenze specifiche che diventano la base da cui partire per un buon percorso di crescita.

Alla SIIC i programmi scolastici uniscono la didattica italiana con la tradizione cinese.

Le attività sono svariate e molteplici, si spazia dall’esplorazione dell’ambiente alle diverse forme di espressione e comunicazione quali la lettura di fiabe, la manipolazione, il canto, il disegno e la pittura, dall’uso del materiale didattico alle attività di pregrafismo, pre-lettura e logica, all’esercizio e alla formazione delle varie capacità: linguistica, cognitiva, sensoriale, creativa e di immaginazione.

Le lezioni di lingua italiana vengono programmate seguendo la programmazione ministeriale mentre per quanto riguarda il cinese gli argomenti trattati sono gli stessi dell’italiano con metodologie diverse e con l’aggiunta dello studio di quaranta caratteri cinesi.

La metodologia utilizzata dagli insegnanti cinesi è diversa rispetto a quella italiana, viene utilizzato il metodo analitico partendo dal particolare al generale. Al bambino viene presentato un soggetto quale ad esempio un fiore e questo viene spiegato partendo dai semplici particolari che lo compongono fino ad arrivare alla complessità dell’elemento.

Elemento fondamentale per la metodologia e la didattica cinese è l’utilizzo della carta, strumento usato per creare lavoretti insieme ai bambini, durante le lezioni per riprodurre l’argomento trattato.

Durante l’anno alla SIIC vengono organizzati dei laboratori di cucina per i più piccoli che si cimentano alla realizzazione di pietanze tipiche della cultura cinese.

Nelle attività ludiche ai bambini più grandi viene insegnato a giocare a dama cinese e nei mesi primaverili si dilettano col giardinaggio, piantando pomodori e fagiolini, che una volta pronti verranno raccolti dai bambini stessi e fatti cucinare dalla cuoca della scuola per i più piccoli.

Docente Rappa Viviana

Insegnare le materie scientifiche (matematica, scienze e geometria ) alla Scuola Internazionale Italo cinese, non corrisponde al solo insegnamento di regole , calcoli e programmi , ma significa compiere per e con i ragazzi, un percorso pedagogico innovativo ed estremamente calato nella realtà odierna, una realtà pluriculturale.

La didattica da applicare è sicuramente di natura inclusiva. La classe presenta spesso livelli di conoscenza della materia variegati, soprattutto livelli di italiano differenti. Il lavoro dell’insegnante in questo caso è paragonabile agli ingranaggi di un orologio: deve conoscere la materia, conoscere molti modi diversi per insegnarla e saper utilizzare più sussidi didattici. Solo in questo modo riuscirà a raggiungere tutti gli alunni.

In sostanza nostro non è più solo un progetto di educazione alle scienze e alla matematica ma un vero e proprio progetto educativo internazionale che taglia trasversalmente le discipline scientifiche.

Del resto queste sono interculturali dalle loro origini; popoli diversi hanno elaborato simboli, linguaggi , sistemi e regole per esprimere le quantità, i bilanci, i numeri , il calcolo, in quanto questi erano, e sono, elementi base della vita quotidiana.

Ieri come oggi gli insegnamenti scientifici offrono attraverso l’ apprendimento una interpretazione della realtà, poichè aiutano ad organizzare i pensieri in forma logica.

Nella fase preadolescenziale essi rappresentano quindi non solo un insegnamento ma uno strumento di discernimento e di vera formazione.

Docenti Borghi Elisabetta e Gabriele Francesca